sexta-feira, 24 de julho de 2015

Foto de Mariposa Buda fotografada em Morro Agudo é publicada na Itália

Marcos Cesar Campis, mais conhecido como "Marquinhos Aventureiro" desembarca agora na Itália. Uma raríssima mariposa, a Buda Siculodes Aurorula (Thyrididae) foi fotografada pelo morroagudense em Morro Agudo, sendo publicada na revista italiana Farfalle dal Mondo, na  Itália.
Veja o trecho da publicação italiana:
“Non posso che sorridere immaginando come si è sentito il fotografo quando si è imbattuto in questa rarissima falena dalla postura singolare che le ha conferito il buffo appellativo di Buddha moth: questa specie appartenente ala famiglia dei Thyrididae (rappresentati in Italia da un’unica specie, la piccola falena diurna Thyris fenestrella) riesce a camuffarsi nelle foreste pluviali in cui vive grazie all’aspetto delle ali che ricordano delle foglie secche, imitandone persino le imperfezioni date dai morsi di piccoli animali alle foglie. La distrubuzione di questa specie è attualmente ritenuta ristretta all’area più settentrionale del Sud America: sono stati segnalati pochissimi e occasionali ritrovamenti in Brasile, a Trinidad e nella Guyana francese. Ma torniamo a quello che principalmente colpisce di questa falena: Siculodes aurorula, questo il nome della specie, ha sviluppato tale postura grazie alla lunghezza delle zampe.
Il motivo per cui questa specie abbia evoluto zampe così lunghe non è chiaro: forse assumendo questa postura appare piu’ grande e minacciosa a piccoli predatori (avete presente i rospi quando si sollevano sulle zampe posteriori se spaventati, per sembrare più grandi?), oppure le zampe la aiutano a tenere il corpo a distanza da un substrato troppo bagnato, come possono esserlo le foglie delle foreste pluviali che abita.
© Foto per gentile concessione di Marcos Cesar Campis the “Marquinhos Aventureiro”.
Foto scattata a Morro Agudo/SP/Brasile.
*A matéria pode ser lida em: http://www.farfalledalmondo.it/falena-buddah/#more-6833

"Quando cuidamos da natureza, estamos cuidando de nós mesmos!"  (Marcos Cesar Campis)



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